Capodimonte
Al successo della manifattura di questo periodo contribuì il talento di due maestri, ossia Giovanni Caselli per i decori pittorici e Giuseppe Gricci per il modellato. Il Salottino di porcellana, realizzato negli anni 1757-1759 nella Reggia di Portici per l’uso privato della moglie del re, Maria Amalia di Sassonia, e trasferito a Capodimonte nel 1866, dove ancora oggi è ammirato da turisti e studiosi, è l’espressione dell’alto livello tecnico e pittorico cui era giunta la Real fabbrica.
La raffinata produzione di porcellane fu bruscamente interrotta nel 1759, quando Carlo di Borbone, divenuto re di Spagna, trasferì materiali e maestranze nella sede del Buen Ritiro. Soltanto nel 1773 l’esperienza ceramica napoletana riprese vita, quando il Re Ferdinando IV, figlio di Carlo, decise di dar vita ad una nuova manifattura, prima a Portici e poi nel Palazzo Reale di Napoli. Anche questa volta la partecipazione all’opera della manifattura di molti talenti dell’epoca, tra i quali Celebrano e Venuti, fu determinante per il successo della nuova fabbrica. L’esperienza tuttavia ebbe fine nel 1806, con l’inizio del cosiddetto “decennio francese” in seguito alle campagne napoleoniche.
La chiusura definitiva della fabbrica borbonica, con la scomparsa quasi totale dell’impegno pubblico nel campo della ceramica e della porcellana e le esigenze di un mercato che via via dava spazio a gusti e tendenze sempre più diverse dal passato, furono fra le cause della dispersione del livello artistico e tecnico della produzione tradizionale ed artistica della ceramica napoletana. Nel corso dei secoli successivi, questa preziosa e antica arte del fuoco è continuata a vivere per l’impegno e la dedizione di alcune fabbriche locali, di cui alcune attive ancora oggi.
E per dar vigore a questa antica arte nel 1961 fu istituito all’interno del Parco di Capodimonte, proprio dove era stata allocata la prima Real Fabbrica della Porcellana, l’Istituto di istruzione superiore statale “Giovanni Caselli”, il cui scopo è continuare l’antica tradizione artigianale, ma anche ideare e sperimentare innovazioni nel settore.
Museo di Capodimonte
Con il suo ricco patrimonio ceramico, celebra l’arte di creare pezzi di bellezza senza tempo. Qui, la ceramica è un’esperienza tattile, visiva e culturale da non perdere.